
30 Lug Le strade del Sughero – Prima parte
Due giorni alla scoperta del Portogallo e del percorso del sughero, dalla decortica alla produzioni dei tappi
Domenica 13 Luglio
Siamo partiti alla volta di Lisbona, capitale del Portogallo e punto di partenza del nostro viaggio alla scoperta del sughero.
In un’ora abbiamo raggiunto Canha e lo splendido Herdade do Moinho Novo, agriturismo immerso nelle sugherete. Una fattoria che dal 2004 è azienda di produzione esclusivamente biologica e che da pochi mesi ha aggiunto alla sua attività un agriturismo ecosostenibile. 6 casette di legno indipendenti, con 6 diversi temi, che vanno dalla casa del futuro alla casa della foresta, dalla casa vintage a quella industriale, fornendo un angolo di relax a contatto con la natura e con la vita agricola.
Lunedì 14 luglio
La giornata inizia alla scoperta delle foreste di sughero.
Il primo approccio avviene all’alba dall’alto di una mongolfiera. Galleggiando nell’aria è possibile non solo percepire la vastità delle foreste, che si estendono a perdita d’occhio, ma anche la varietà di specie animali che le popolano. Cavalli e mucche girano liberi e indisturbati, lepri e volpi sfrecciano tra i cespugli, le cicogne preparano i loro grandi nidi e i picchi saltellano da un albero all’altro.
Tornati a terra arriva il momento di addentrarsi nel Montado, come viene chiamata la sughereta in portoghese, per scoprire gli estrattori nelle operazioni di decortica. Quasi come se stessimo assistendo a un rito sacro, un religioso silenzio, interrotto solo dal suono della corteccia che si stacca dall’albero, accompagna gli operai che, con una piccola accetta, procedono all’incisione verticale, spogliando la pianta del suo strato superiore, cresciuto indisturbato per 9/10 anni.
Tra le querce centenarie c’è poi la più giovane, che a 25 anni dalla sua nascita è protagonista della prima decortica. Un sughero “vergine” che non verrà utilizzato per la produzione di tappi, ma per prodotti di bioedilizia, abbigliamento o design. Per questa giovane quercia, così come per quelle centenarie, la successiva decortica sarà dopo circa 10 anni, ma la differenza è che il sughero della seconda decortica, ancora una volta, non potrà essere utilizzato per la produzione dei tappi. Per poter ottenere dalla corteccia dei tappi di sughero, è necessario aspettare la terza decortica, quindi si raggiungono ben quasi 45 anni di vita di una quercia, prima che da questa possa essere prelevato sughero valido per la produzione di tappi.
Una volta raccolto, il sughero deve restare un minimo di 6 mesi ad essiccare all’aria aperta, per stabilizzarsi ed espellere umidità. È solo dopo questo lasso di tempo che si procede alla trasformazione.
Per scoprire la lavorazione del prodotto ci dirigiamo a Coruche, da Amorim, la più grande industria portoghese in questo campo. Ci accolgono 11 ettari di sughero, una distesa senza fine con colori e trame differenti che si disegnano in base al tempo passato sotto sole ed intemperie.
Le cortecce protagoniste sono quelle del raccolto dell’anno precedente, che hanno riposato per 12 mesi e sono pronte per essere immerse negli enormi bollitori. Un’ora a 90-100 gradi pulisce il sughero, elimina i microorganismi ed incrementa la flessibilità e l’elasticità delle assi. In questa fase il volume aumenta di circa il 20%. Una volta pulite, le assi, necessitano di un periodo di stabilizzazione, momento in cui si appiattiscono e raggiungono la consistenza necessaria per la trasformazione in tappi.
Ma sono i tappi i veri protagonisti del nostro viaggio e il nostro primo incontro con loro avviene con la produzione dei tappi tecnici, da Equipar, azienda del gruppo Amorim specializzata nella realizzazione di questi tappi di nuova generazione. Si ottengono con i granuli di sughero, pressati ed uniti grazie ad una speciale colla. Una volta creato l’agglomerato di partenza si plasmano lunghi serpentoni cilindrici, dai quali, una volta testata la tenuta con un apposito macchinario per la pressione, vengono tagliati i singoli tappi. Solo a questo punto vengono aggiunte le rondelle, a seconda del tappo una o due, su uno o due lati, e il tappo viene marchiato, a caldo o con inchiostro, con il brand del cliente finale.
Con i tappi tecnici si conclude la prima giornata e noi tutti ci dirigiamo verso Porto, dove ha sede la maggior parte delle aziende produttrici nel campo del sughero